Bicicletta da strada Bianchi personale Felice Gimondi 1968

Felice Gimondi, soprannominato "La Fenice", è stato il secondo ciclista (dopo Jacques Anquetil) a vincere tutti e tre i Grandi Giri su strada ciclismo: Tour de France (1965), Giro d'Italia (1967, 1969, 1976) e Vuelta a España (1968). È uno dei soli sette ciclisti ad averlo fatto.

Nato in una famiglia modesta a Sedrina, Gimondi sviluppò presto la passione per il ciclismo e fu il ragazzo d'oro dell'Italia, dominando il circuito amatoriale e gareggiando anche ai Giochi Olimpici di Tokyo 1964. Era solo questione di tempo prima che Gimondi venisse scoperto nel circuito professionistico e nel 1965 il Salvarani Team ottenne la sua firma. Dopo aver firmato per la squadra, Gimondi è stato inviato al Tour De France come sostituto dell'ultimo minuto e con questo ha colto l'occasione. Il debuttante ha sorpreso tutti indossando la maglia gialla nella terza tappa a Rouen. Nonostante le probabilità contro di lui, Gimondi ha resistito per tutta la gara, suggellando il titolo con una vittoria nella cronometro finale, tutto questo al suo primo anno da professionista. Fin dall'inizio, questa partnership sembrava essere una partita in paradiso. Questa partnership lo ha aiutato a diventare uno dei più grandi di tutti i tempi, vincendo un gran numero di gare.

La Bianchi che qui presentiamo è una bicicletta che Felice Gimondi utilizzò personalmente per il Team Salvarani nel 1968 lo stesso anno in cui vinse il prestigioso Grand Tour; Vuelta a España e tante altre gare. Il numero di telaio è 999431 ed è stato realizzato come parte di un lotto speciale per il Team Salvarani. È evidente che questo telaio non è semplicemente fuori dal comune, è stato chiaramente prodotto per il circuito professionale e per risparmiare peso. Le alette sono state riempite e modellate maggiormente rispetto alle bici Bianchi standard di quest'epoca e quindi alleggerite, e in un ulteriore tentativo di ridurre il peso del telaio sono stati modificati anche i forcellini anteriori e posteriori.

Il telaio è stato equipaggiato con una gamma di componenti di altissimo livello, in particolare il Campagnolo gruppo Nuovo Recordt, che all'epoca era il migliore sul mercato. Era un periodo in cui Campagnolo non produceva i propri freni, quindi la potenza frenante proveniva dai freni universali. A tutto questo si aggiungono il cockpit Bianchi, i cerchi Nisi e la classica sella Cinelli Unicanitor di culto.

Non è difficile immaginare lo stesso Gimondi mentre scala le Alpi italiane su questa bicicletta. Un vero pezzo di storia del ciclismo.